Turista


Lascio casa dei miei amici e mi accingo a raggiungere la vecchia cremagliera che mi porterà a vedere una cattedrale in cima a una collina.
Pedalo su una vecchia graziella, elegante signora, attraverso nuvole di smog e boschi di semafori e macchine.
Viaggio in una vecchia cremagliera del 19. secolo. Si sente la leggera vibrazione degli ingranaggi mentre si snoda lentamente su per la collina, lascio la città dietro di me e mi immergo in un verde, presagio della natura che circonda la città.
Dalla cupola della cattedrale si vede tutta la città e i dintorni e noto che l’aria che si respira a Torino è l’aria d’alta montagna. La mia testa è leggera, mi pare di perdermi vagando nella dolce illusione, vedo elementi cinesi apparire nella nebbia che permea l’aria sopra la città. In cima alla cattedrale una sensazione di amorevole gioia mi avvolge, non mi pare un luogo cristiano, pare un monastero taoista in cima alla montagna di Kun Lun, sento praticare l’arte della spada, gli echi dei colpi, di mani che si incontrano tramite la forza, gridi di guerra e pace si diffondono per la nebbia che tinge di misterioso e accarezza la mia pelle. L’aria è delicata, un vento dalle montagne gioca con i miei capelli, è fresco, si sentono pochi rumori, qualche macchina che passa, qualche turista, uccelli che cantano. Nella natura che circonda questo luogo si intravedono i primi colori caldi che l’autunno dipinge sulle foglie. La solitudine e il silenzio mi nutrono, l’inutile si perde e gemme preziose brillano attraverso un fiume che passa. In eterno cambiamento mi ritrovo in un punto fermo, vedo il mondo come cambia, le parole si disfanno, tutto si dissolve. Poi guardo l’orologio, sono quasi le 6, la basilica sta per chiudere, raccolgo le mie cose e scendo per le scale a chiocciola e ritorno al rumoroso mondo della città… stasera si mangia pizza.

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